Com'è nato il simbolo del Popolo Italiano?
Storia
Dopo due pubblici concorsi (indetti nel 1946 e nel 1947), selezionato fra 800 bozzetti presentati da circa 500 cittadini (artisti e dilettanti), il 5 maggio 1948, con il decreto legislativo n. 535 firmato dal Presidente della Repubblica Enrico De Nicola, fa la sua comparsa il simbolo dell’Italia così come lo conosciamo ora. Tutto comincia nel 1946: il Governo, allora presieduto da Alcide De Gasperi, decide di istituire una Commissione, posta sotto la guida di Ivanoe Bonomi, appositamente pensata per perseguire lo scopo di dare un simbolo riconoscibile e unanimemente apprezzato in grado di rappresentare la neonata Repubblica. La Commissione stabilì di imbandire un concorso nazionale, la cui partecipazione era consentita a chiunque, col solo limite di non utilizzare simboli di partito, di inserire nello stemma la stella d’Italia e di realizzare una creazione che traesse “ispirazione dal senso della terra e dei comuni”. Il primo concorso vede 341 candidati. Tra questi vengono selezionati cinque vincitori, ai quali è affidato il compito di preparare nuovi bozzetti sul tema di “una cinta turrita che abbia forma di corona", circondata da una ghirlanda di fronde della flora italiana. Il vincitore è Paolo Paschetto, ma il simbolo non riscuote consensi, tanto che la Commissione è costretta a bandire un secondo concorso. Anche in questo caso, a trionfare è Paschetto, stavolta con risultati positivi, tant’è vero che è suo il simbolo attualmente in uso. Il simbolo non si può definire propriamente come stemma perché privo dello scudo (questo se si rispetta la tradizionale definizione araldica), per questo si dovrebbe parlare più di emblema della Repubblica Italiana.
Significato
L’emblema della Repubblica italiana consta di tre elementi: la stella, la ruota dentata e i due rami, uno d’ulivo e l’altro di quercia. I due rami richiamano due alberi tipici del patrimonio forestale italiano simboli di pace e si caricano anche di un significato simbolico. In particolare: il ramo d’ulivo indica la volontà di pace e la fratellanza interna e internazionale, mentre il ramo di quercia rappresenta la forza e la dignità del popolo italiano. La ruota dentata d’acciaio è il simbolo dell’attività lavorativa e, dunque, è l’espressione grafica del primo articolo della Costituzione Italiana (“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”). La stella è, invece, associata sin dal Risorgimento alla personificazione dell’Italia: nelle rappresentazioni iconografiche, essa compare spesso sul capo dell’Italia personificata (rappresentata come un'avvenente donna, con indosso una corona turrita sovrastata da un astro luminoso), poi nel 1890 compare nello stemma del Regno unitario (lo “stellone”), in seguito è stata la prima onorificenza repubblicana della ricostruzione (Stella della Solidarietà Italiana) e tutt’ora rappresenta l’appartenenza alle Forze Armate del nostro Paese.