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1 novembre 2011 2 01 /11 /novembre /2011 17:49

Per la serie "Come addolcire anche le festività estremamente tristi".

Domani, nonostante si tratti di un giorno dedicato alla commemorazione dei cari estinti, il popolo napoletano si appresta a celebrare una delle tradizioni più dolci e più belle per i bambini, quella del Torrone dei morti.

Lasciatevelo dire, da figlia di napoletani doc trapiantati a Caserta, l'assenza di questo cerimoniale dolciario si fa sentire, eccome. L'usanza consiste nel preparare, regalare e gustare un torrone ad elevatissimo contenuto calorico: non si tratta del classico torrone duro di miele e mandorle, ma di un torrone morbido e cremoso, spesso ripieno di nocciole intere e ricoperto da un denso guscio di cioccolato, che solitamente viene tagliato a fette e divorato senza ritegno il 2 novembre al termine del pranzo o quando arrivano ospiti. Col passare degli anni, per il piacere del mio e del vostro palato, la ricetta si è perfezionata e oggi la crema interna è preparata con i gusti più svariati: cioccolato, caffè, mandorla, fragola, pistacchio, cassata, zuppa inglese, tiramisù, con l'aggiunta di frutta secca o candita. Tradizione vuole che, in un tempo lontano, i bambini portassero questo torrone ai morti come dono, da qui il nome "Torrone dei morti".

A Napoli si tratta di un'usanza molto sentita e infatti, nei giorni precedenti al 2 novembre, la città viene invasa di torroni di ogni tipo, come se fosse già Natale. Qui a Caserta ci siamo dovuti accontentare del torrone gianduia e nocciole di una nota marca, ma in un modo o nell'altro, anche da emigranti, bisogna continuare a portare la bandiera! E poi una tradizione così...chi vorrebbe perdersela?

Bon appetit! 4098734450_484d93f6fb.jpg

 

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