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12 luglio 2011 2 12 /07 /luglio /2011 19:40

Dal genio eccentrico di Alejandro Jodorowsky la storia surreale di un pistolero morto e poi risorto

Introduzione

El Topo (in spagnolo “La Talpa”) è un film del 1970 diretto, scritto e interpretato dall’attore e regista Alejandro Jodorowsky. E’ il primo esempio di western surreale nella storia del cinema, col suo intrico di citazioni, rimandi religiosi, allegorie, metafore. La trama può essere riassunta come una sorta di viaggio mistico cui segue un’ascesa quasi messianica. Le vicende sono suddivise in tre capitoli (Profeti, Salmi e Apocalisse) i cui titoli compaiono sempre su fotogrammi che mostrano mani nell’atto di scavare la terra. In realtà il film può essere scisso in due parti: la prima racconta il viaggio di un pistolero violento e superbo fino alla sua morte, la seconda ripercorre il complicato processo di rinascita dal sottosuolo e la sua risurrezione. Il tema principale sembra essere quello della diversità di pensiero e di tipologie umane: attori mutilati, nani, chiromanti, leoni e personaggi da circo (d'altronde "El Topo" Jodorowsky aveva lavorato come clown in un circo), così come rapporti omosessuali, perversi, violenti e fetish. Il tutto calato nel deserto, indefinito spazio senza tempo che diviene metafora del difficile percorso interiore affrontato dal protagonista. Ma “la talpa (el topo) è un animale che scava sottoterra e che quando arriva in superficie e vede il sole, diventa cieco”, così il percorso del pistolero protagonista sarà tutt’altro che semplice e non lo porterà a terminare la sua avventura con un lieto fine.

Critica

El Topo è un film ricco di simbolismo, di spunti filosofici, di continue allegorie che spesso non si risolvono in null’altro che un immenso nonsense, dove il piacere della narrazione e sostituito dal gusto per la rappresentazione, mentre la profondità del significato viene sovrastata dalla purezza del significante che mette in ombra il senso etico del film. Per questa ragione è il genere di film che può essere apprezzato solo dai cultori del genere, da quel ristretto circolo di pochi degni (Jodorowsky afferma che “Se siete illuminati, El Topo sarà per voi un grande film. Se non lo capirete è perché siete degli stronzi limitati”) che si vantano di comprendere anche il senso di un nonsense. Il film è sicuramente confuso, sconclusionato, a volte lento e in alcuni punti anche noioso. Inoltre subisce un doppio limite: non poter essere apprezzato dal pubblico di massa perché incomprensibile ed essere apprezzato invece da quei pochi che, per paura di sembrare stupidi, credono di vedere un senso anche dove non c’è.

Conference with Alejandro Jodorowsky and François Boucq at Japan Expo
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