le storie d'amore che hanno fatto la Storia dell'Amore
Il Romanticismo è morto
Non è una frase fatta o il solito “al lupo, al lupo” dei nostalgici del sentimento. Ora che tutto è veloce, non solo i treni ma anche i rapporti umani, è sempre più difficile trovare un barlume di cavalleria maschile e di pudicizia femminile. Tuttavia c’è qualcosa che rende il romanticismo un’icona immortale destinata a perpetrarsi fino alla fine del tempo: i racconti d’amore. Lasciamo perdere i vari Twilight e 3msc.
Ci sono storie antiche che sfidano il passare degli anni, che sono vecchie e insieme attuali, che sono ancora capaci di far sognare una ragazza e farle desiderare di incontrare il fantomatico principe azzurro o l’altra metà della mela.
Amori e Tragedie
In cima alla lista Romeo e Giulietta di Shakespeare, emblema per eccellenza dell’amore puro che si trasforma in una passione esplosiva e letale. Una storia struggente che, nonostante abbia un finale ormai noto, non smette di tenerci col fiato sospeso fino al cadere dell’ultima goccia del sangue di Giulietta sul corpo esanime dell’amato Romeo. Chi di noi non ha mai sperato fino all’ultimo che qualcuno salvasse i due innamorati? I grandi amori sono spesso destinati a sfociare in altrettanto grandi tragedie.Cirano de Bergerac, nell’omonimo romanzo di Rostand, tiene celato per tutta la vita il suo amore per Rossana, fino a offrire il suo aiuto e le sue poetiche parole d’amore, al rivale Cristiano, del quale Rossana è innamorata. Cirano sacrifica se stesso e i suoi sentimenti in nome dei desideri della donna amata e sarà troppo tardi per lui quando ormai deciderà di rivelarle la verità. Non sempre va male. Jane Austen ci dà un po’ di sollievo e speranza con Orgoglio e Pregiudizio e Ragione e Sentimento: dopo mille schermaglie amorose, il primo si conclude addirittura con un doppio matrimonio mentre il secondo sostiene la possibilità che il rispetto si tramuti in amore. A volte, invece, non c’è conclusione e l’amore rimane sospeso. Newland Archer, protagonista di L’età dell’innocenza di Edith Worton, decide di conservare intatto il sentimento che per tutta la vita l’ha legato a Ellen Olenska, anche quando i due, finalmente liberi (lui è vedovo, lei è sola), potrebbero stare insieme. “Amare vuol dire soprattutto soffrire”, è la lezione che ci insegna gran parte dei classici della letteratura (Cime tempestose di Emily Bronte, Via col vento della Mitchell, I dolori del giovane Werther di Goethe, Il romanzo di Tristano e Isotta di Bédier).
Solo Jane Eyre, l’eroina di Charlotte Bronte, simbolo dell’indipendenza e della volitività femminile, riesce a sposare l’uomo amato, prima cieco al suo amore e poi cieco di fatto.